Si sta facendo tardi
Si sta facendo tardi, la sera
incipiente accarezza la polvere
di ore su cui è calato il silenzio
nascoste nella penombra dell’esilio.
Quando il crepuscolo confonde le sagome
e la pace avvolge le dimore dei morti
la memoria ruba la scena alla luce
di un altro giorno vissuto sulla soglia.
Si sta facendo tardi, sempre
più tardi e i miei versi
sono come le gocce di pioggia
che bussano sulle finestre del tempo
impalpabili sull’asfalto dell’estate.
Essi sono il nudo testamento
scritto sulla polvere dei giorni
che non restituisce mai le sue prede
affondate nell’abisso del non detto.
Non riempiranno la parte mancante
della clessidra scandita dalle ore
i miei versi cadenzati e lenti
non potranno sconfiggere la morte
ma forse sorridere alla sera
e decifrare le trame della sorte
confessione che si schiude alla vita
come corolla che si disvela a primavera.
Prima che gli alberi restituiscano le ombre
un minuto prima che sia tardi
la poesia veglierà sulle mie sere
come luce di una nuova redenzione
e spoglierà ogni istante battuto dal vento
della patina coriacea dei rimpianti
suggello di questo mio presente
come se fosse eterno.