Silenzio
Forse non sono un poeta
se i versi stentano ad uscire
se le parole sono rantoli nel buio
gocce stillanti da una stanca foce.
Vi bramo come stelle nella notte
guide per incerti timonieri
o chiavi in grado di aprire
quella dimora chiamata passato.
Qui non scatta la serratura
il tempo pare un castello di nebbia
e le sue stanze chiuse per sempre:
solo il vento può evocarne il ricordo
odori, sapori e quel filo
di una matassa che non so ricomporre.
Le vecchie ombre della casa
sono come le domande di oggi
non indicano sentieri e non danno
risposte, evocano soltanto
la luce della loro epifania.
Ma ecco farsi strada un’uggia
un tarlo indecifrabile, prepotente
che ti rende così diverso da un’ombra
e diviene ancella del possibile
vestale di un nuovo senso
per quelle ombre orfane di vita:
bentornata, poesia, sorella del silenzio.
Il silenzio è il giardino dove sfogliamo
i petali della nostra anima.
Ora sono certo di essere vivo.
Ora sono di nuovo un poeta.