Sinfonia dell'Ostilità
In un mondo di sguardi freddi e parole taglienti,
dove la gestione dell'ostilità è maestria,
si dipana il filo sottile della convivenza,
tra ragione ed emozione, tra guerra e pace.
Nel cuore della tempesta amministrativa,
dove regna l'odio, si cela la sfida,
tra conoscenza e comprensione,
nel labirinto delle relazioni senza ragione.
Quando il sole tramonta sulla discordia,
e il buio avvolge la mente ostile,
sorge la luce della riflessione,
disegnando ponti sulla vastità dell'umiltà.
Dove il dove diventa un terreno di battaglia,
tra le terre aride della misura,
la compassione si fa guida,
nei deserti arsi dalle fiamme dell'ira.
Il perché si nasconde dietro le maschere,
delle passioni che incendiano la mente,
ma la pazienza, come rugiada mattutina,
posa un manto di calma sul terreno infuocato.
Con occhi che vedono oltre l'apparenza,
udendo il sospiro nascosto di chi soffre,
la gestione autentica dell'ostilità
trova il suo rifugio nell'arte della comprensione.
Sapore di sale, dolcezza dell'olio e spezie,
sanno di unità nella diversità,
mentre l'acqua della vita scorre tra le dita,
come il vino che unisce le anime in festa.
E in questo viaggio tra vantaggi e svantaggi,
tra l'amaro della verità e il dolce della pace,
la gestione dell'ostilità diventa un'arte,
intessuta di empatia, conoscenza e autenticità.
Morale:
Nel labirinto delle relazioni ostili,
la gestione saggia richiede più di astuzia,
serve la forza della comprensione,
la saggezza di vedere oltre, nella vastità della umiltà.