Soffrire e sognare

Intirizzito da tortuose parabole
clonate con soprusi lacrimati,
soffro ancòra in quest'inverno
che non vuol saperne di finire.
Rimango incagliato in questi freddi,
ancor più raggelati da ipocrite falsità,
a scorrermi addosso i giorni
nella vana attesa di qualcosa
che mi faccia scaldare
nelle notti insonni dei vuoti della mente.
La Tua immagine riflessa
nella penombra dei miei occhi,
compare a graffiarmi l'anima
e investire l'aria del Tuo etereo profumo;
e lì s'accende il braciere di fragranti istinti d'amore,
sospiri e gemiti della passione,
col cuore che riconosce il cuore
e scalda l'essenza della vita
nella connessione che accresce la gioia
di quella emozionante conquista.
.
Per Voi Cesare Moceo
da Cefalù al mondo
quasi 72N poet‐ambassador t.d.r.