SOLITUDINE

Giace sullo scoglio uomo afflitto
un tempo che fu un adesso che appare.
In collisione con se stesso perde la bussola
compagno dei mille litorali.

Uomo che definirsi ama
ma che nessun delimitar vuole.
Candela sempre accesa nel suo essere immateriale
nel concretizzarsi anima atavica.

Ricerca la pergamena affondata nei recessi
per ritrovar quel bagnasciuga di cui si nutriva.
Tormentato ma non spaventato
si ristora sotto una pioggerella fine che spera
risciacquerà quel senso d’inadeguatezza
che perisce sui dorsi stanchi.