Solitudine, sorella amata

Giorni,
di binari morti
e d'indecisioni,
lasciano nell'anima
volontà recise.
Così fuggon le ombre
consumate nelle loro vertigini,
malate ignorate
e stracciate al vivere
da invidie di paranze
logore di speranze.
E Tu uomo,
indegno rettile,
nel tuo rumoreggiar
di sibilar serpente,
resti rinchiuso
nei bozzoli del nulla
pregni di buio
d'acrimonie e d'ira.
.
Cesare Moceo quasi 70N di Cefalù poet‐ambassador t.d.r