Sommelier
Un intormentimento bizzarro mi colse
ché sorseggiai un forestiero nettare
che con stupore il palato mio scosse.
Un’ardente passione pian piano mi accese.
Pareva ambrosia, tinta giallina,
che poscia mi avvinse il core,
quando un guizzo di luce da parte a parte passò
e quel tono ravvivò.
Subitamente!
Un nascimento focoso
la sua freschezza
col suo salso sapor stuzzicò
e l’animo mio allor incantò.
Un’euforia profonda
nella mia essenza,
di sorpresa,
gocciola dopo gocciola, suscitò.
Lo annusai: che fragranza fruttata!
Nel calice lo agitai,
indi, lo fiutai ancor:
captai d’acacia prelibato odor.
Lo gustai:
saporosità d’erbe notai.
Ancor lo centellinai:
morbidezza al palato ravvisai.
Il calice poi alzai
e i suoi riflessi giallognoli osservai:
che goduria alle iridi provai.
Di nuovo lo annusai: mi estasiai.
Ancor lo sorseggiai: sedotto fui.
Un'altra volta lo guardai: affascinato rimasi.
I primi verbi a trovare indugiai:
volevo bisbigliare
l’equilibrato senso
che quel nettare al bevitor
con amor infonde.