Son solo passi
Nel ricordar i primi passi, Passi sbagliati,calpestati, Su tali esperienze si vive. Ma più mi districo i piedi, Più mi rendo conto del tempo, E dell’inesorabile sua scadenza, Che come tutto, porterà via anche me... Ed ora, che movo primi si corretti passi, M’accorgo che senza i passati sbagli, Non sarei alla conclusione d’un ballo ora... Mai perfetto per pregevole che sia. Gli ultimi tocchi del violino Come se sul mio cuore, non sulle corde Fin ora si fossero abbandonati... Oramai inzuppati di sangue Volgon pur loro alla fine. I miei passi oramai leggeri... Volgon all’arresto più assoluto Accostandosi paralleli, Ora unico sguardo do come saluto... Alla dama che mai m’ha tradito , in codesto ballo perduto. Mi colgo smarrito Intravedo oltre lei... Una tal nera Signora Non vi son parole umane A descriver inquieto terrore Sbocciato fiore in me, Chiudo gl’occhi... Non ancora... Non ancora è sonata Tanto tetra e amica ora mia.