Sonata da camera
Sonata da camera
Non dà tregua la notte quando avvolge
con tentacoli di buio e spirali di emozioni.
Crea illusioni sospese nel tempo
la sua infìda e magica atmosfera
come quella sera di fine luglio.
Due vite sul filo dell’attimo
sguardi che si incrociano e sensazioni
che gravitano sulle note di Bach.
Il tuo fascino delicato e provocante
con garbo accavallate le gambe
l’occhio consapevole ma distante.
Sei lì, con il tuo battito di mani a scandire
il ritmo di due anime in attesa
a carpire il mio sguardo penetrante
che vaga tra i tuoi fianchi
e l’oboe dell’artista sfiorato con mirabile grazia
a sfidare le pieghe
seducenti dei tuoi capelli ondulati
a placare il mio anelito nascente
che lambisce il tuo grembo in ascolto.
Poi le note si dissolvono
il tuo uscire furtiva
il mio seguirti circospetto
il dubbio, il timore, la probabile rinuncia;
ma ecco, improvviso, il lampo, l’occasione
che fende il tuo sbirciare discreto
tra le vetrine luccicanti dei negozi,
le parole che faticano a uscire.
E ricordi l’incontro, due strade che si uniscono
il nostro cammino cadenzato nella notte
il conversare fin sotto le tue scale,
tu seduta poco sopra di me
che il vestito ti aggiusti tenera e pudica
salito impertinente ben sopra il ginocchio
la tua risata leggera avida della vita
che come aprìco ventaglio si dona
a sfiorare morbida l’intero firmamento.
Solo contatti tecnologici e virtuali
è per adesso ciò che resta
a legare la trama dei nostri itinerari
il labirinto delle tue insicurezze
l’ansia ardente che mi pervade.
In attesa di nuove note nella notte
a dissolvere il velo delle tue paure
a coinvolgere i nostri palpiti nascosti
mentre una nuova luna gioca sul letto delle stelle.