Sono quella che sono e lasciate che io sia
Sono quella che sono, madre.
Forse non m’ameresti fossi diversa,
perché diversa sono quando me ne vado
a caccia di nuvole per riempirmi gli occhi
di quell’azzurro che non tocco mai, mai.
Sono quella che sono padre, e mi sai
col mio mare in testa a naufragare
tra ignoti volti spenti e mondi di carta
da colorare alla luce di stelle sorelle.
Che ne sarebbe di me, della voce che spendo,
di sguardi caduti fin dove orizzonti sfumano
se barattassi fantasia in cambio di sogni reali a metà?
Madre, padre, ho radici capovolte, legate al vento,
appena sopra la testa di coloro che camminano
non conoscendo che le orme di se stessi.
Insegnatemi da principio
ciò che in principio non compresi,
oppure
sono quella che sono e lasciate che io sia…