Sospiro d'eterno, sussurro d'immenso...

Sospiro d'eterno, sussurro d'immenso...

S''immerge, lo sguardo,
perdendosi nel perpetuo, ancestrale movimento.
Immobilitá static'avvinghia le membra,
divenute gesso
‐ parvenza d'una statua in attesa d'esser smossa.
Foglia, sul ramo, immobile
ch'un alito di vento, attende,
al fin di divenir frement'e
l'energia vital riprendere ‐

Frotte di stelle, nascenti ogni notte...
Barlumi, che, nell'ombra, s'accendono
pari a fiammelle tremule,
che mai, nel buio, si smorzano,
se non a cagion di ventoso afflato.

Spicchio di luna, pallido,
dal sol baciato,
entro il sacral silenzio,
durante il calar suo imperituro,
ch'essa sottrae alla vista,
per poi timidamente farla riapparir, crescente,
sin alla perfetta rotonditá del plenilunio,
al pieno del massimo splendore.

Assorbe, lo spirito, tal capolavoro.
Innegabil mental delirio,
nel tentativo, dell'ignoto, comprendere.
Atavico timor ch'innegabilmente a sé attrae,
d'un'inimmaginabil immensitá,
dal sapor sconvolgente.