Sotto il segno del destino
Al mio unico e solo. Alla mia metà imperfetta d'anima e cuore.
A Gabriele.
Fu sotto il segno del destino che t’incontrai,
sul limitar di un giorno sfatto che vacillava e cadeva
in pozzi di stelle sorprese a infervorare amanti
e amate labbra già sfiorate da un principio d’ombra.
Eri tutto sorrisi e mistero, acino di sale adagiato
sul fondo di un cuore spento, lento a schiudersi
all’assalto feroce di maree, che brividi d’amore
nell’attraversarmi sollevano.
Poi le tue dita, appena intraviste, d’assaggiare
a piccoli morsi come frutti gravidi di nettare,
immaginate laddove neppure lo sguardo osa
trattenersi, serrato dai miei timori antichi.
E il desiderio di te che m’accarezza, è scolpito
in versi fuggiti via dal petto, che all’istante
nei tuoi occhi si poseranno a farti primavera
di rose e nuove sere d’incanto.