Liberare vorrei, un’orma
d’ossa che odori ancora
dal peristilio
di terra rinverdita
e sottocute un tempo celestiale
nettare d’ogni cellula.
che spreco non ci affligga
né ristagni sussurro
alla bocca del sonno
‐la vena irragionevole
sorda, straborda
anche all’elice piatta
del lago.
1 agosto 2019
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