Spartiti (da una donna)

Hai voluto premere a tempoi tasti della mia passione, e con questi, mi hai insegnato a suonare e insieme abbiamo scritto partiture che io ho eseguito e nelle quali ho stonato e mi son persa dove tu mi hai ritrovata e sono stata felice. Sento risuonarne le note, come suono che non è più suono, che è muto ma canta di te, nelle notti passate a modulare la voce, in notturni malinconici e appassionati al chiaro di luna e le mie lacrime brillano sulla tua immagine riflessa da qualche parte nel mio cuore. Questo canto sì, avrà fine, a voglio che sia un ad libitum
che duri per tutta la vita.