Spavalda fanciulla
Spavalda fanciulla,
ti fai avanti e poi sparisci nel nulla,
nonostante sei un tornado che gira attorno a sè,
ogni uomo si concede ugualmente a te.
Ma dimmi come fai, puella mia,
ad avere sempre una parentesi aperta in viso,
ma non sei un po' stanca di fingere?
di gioire? di far la cortese?
È inutile che neghi,
io lo conosco quel modo:
le mille sigarette che hai acceso
corrispondono ad ogni peso;
lasci su ogni filtro un leggero stampo di rossetto,
speri ogni volta di sentirti il petto leggero.
Le tue labbra attraggono,
rimandano al peccato;
i tuoi occhi grandi,
rendono ogni uomo intrappolato.
Mia fanciulla spavalda,
bevi l'ennesimo bicchiere di vino rosso
per non sentir in bocca il sapore del fallimento;
riesci a sentirti forte con così poco,
fai credere a tutti che hai il pieno controllo.
Ti mostri forte agli occhi della gente,
ma nessuno, oltre a me, non è conoscente
di ciò che hai in mente.
Nessuno sa chi sei realmente,
nel bel mezzo del buio,
mentre preghi qualcosa che ti rianimi
e non che aumenti il vuoto che possiedi.