Specchi Invertiti: Vizi Nascosti e Critiche Pronte
Davanti agli occhi, i difetti altrui,
macchie evidenti, come mosche su un lenzuolo candido.
Li giudichiamo con severità, con parole taglienti,
dimenticando le nostre imperfezioni, i nostri vizi silenti.
Come specchi invertiti, riflettiamo l'immagine capovolta,
inconsapevoli del fardello che portiamo sulla nostra schiena, spesso incolta.
Le critiche fluiscono come fiumi impetuosi,
mentre i nostri errori restano nascosti, come segreti ombrosi.
Le pagliuzze negli occhi altrui brillano come stelle,
mentre le travi nelle nostre pupille giacciono immobili, come relitti nelle onde.
Condanniamo senza pietà, puntiamo il dito accusatore,
ignari dell'ipocrisia che avvolge il nostro cuore.
Ma forse, se guardassimo oltre le apparenze,
se scavassimo dentro di noi, con sincera perseveranza,
potremmo scorgere i nostri vizi, i nostri lati oscuri,
e iniziare un cammino di introspezione, lontano da giudizi impuri.
Perché nessuno è perfetto, nessuno è senza peccato,
ognuno porta il suo fardello, un fardello spesso velato.
La compassione e l'empatia dovrebbero guidare le nostre parole,
non il sarcasmo e la superbia, che accecano le nostre gole.
Impariamo a guardarci dentro, con onestà e coraggio,
affrontiamo i nostri demoni, liberiamoci da questo ingombrante bagaglio.
Solo allora potremo vedere il mondo con occhi nuovi,
senza giudicare, ma con il desiderio di comprendere, di capire e di giovare.
Perché la vera saggezza non risiede nel criticare i vizi altrui,
ma nel riconoscere i propri e nel cercare di migliorarsi, giorno dopo giorno.
Solo allora potremo costruire un mondo più giusto e più sereno,
dove la tolleranza regna sovrana, e l'amore vince ogni freno.