Speranze
Vago solo e incoscientenel cuore dei giorni,in estasi dentro certi abissi,a contemplare l’asprezza dei miei dubbi.Consulto invano il Cielo per conoscere il mio futuro e invano parlo all'Altissimoper capire se quando passerò lo Stige,in quel momento,la mia anima sarà salvatae se basteranno i soffi della speranzaa lasciare di me il più bel ricordosi da meritarmi nell’aldila’il migliore approdo.Mi guardo intornoe gladi d'ardenti pensieri, privi di voglie,volteggiano focosi nella mente rumoreggiando di sospesi sospiri.Piangono lacrime inquiete i miei giorni,con la tristezza che ne ferisce l'anima nitidamente distratta dal tocco malefico di scostanti e freddi sentimenti.E resta di me uomo,soltanto il cuore oppresso e il futuro sconosciutotrasformato in angoscia..Cesare Moceo vecchio ragazzo del 53Poeta di Cefalù destrierodoc @ tutti i diritti riservati