Stele di sole

Stele di sole volevo
coglierti da una sirena
puntata al petto. Dalla trottola
veloce dei miei passi, dentro
un forcipe sottile di finestra.
Vuoto campo d’inverno, spio
il tintinnare dell’albero
che non spiega la natura
di altre paure, come ci attraversa
un filo smarrito giù
nella voce.

Ma all’attico sali
tra minuzie incantate
e un nesso dove credi,
vieni anche d’ombra
‐se la notte
cammina nel giorno
nel suo modo magnifico
di nascondere gli occhi
porta tutto qui
e uno stiletto acuto
da aprire il tutto
e far piovere nuvole
di lillà sui cuscini.