Stella
Ti avrei raccontato,
di un luogo oltre le nuvole
e gli arcobaleni più iridescenti,
dove, come anime belle,
risiedono tutte le idee.
E di come le idee,
diventassero poi
soffio di vita,
gioiello d’amore,
sorriso di bimba,
corpo di donna,
carezze di madre,
lacrime dolci.
Ti avrei detto,
che non sarebbe stato un creatore
a far tutto questo,
o un artista,
ma noi.
Avresti avuto i miei occhi blu
e la sua bocca,
dipinta con un pennello celeste,
il suo collo e i suoi fianchi perfetti,
le sue mani amabili,
i suoi seni stupendi
e il suo incanto leggero.
Avresti avuto il suo stesso nome,
ed io a chiamarvi,
e voi a rispondermi
nello stesso momento.
Sei tu, è lei,
non sarebbe importato.
È amore.
Avresti riso ai giochi
che avrei inventato per te,
letto i libri
che avrei scritti per te.
Con lei t’avrei aspettata la notte
per sentirti tornare,
con lei avrei pianto di gioia
nel vederti ormai donna,
e in te avrei amato
il suo essere donna.
Ti avrei lasciata andare,
quando sarebbe toccato a te,
compiere ciò per cui
tu saresti venuta alla vita,
ma non t’avrei mai abbandonata.
Sarei stato sempre nei pressi
e se avessi avuto bisogno,
t’avrei ancora presa in braccio.
Stella, piccola Stella,
in quel luogo oltre le nuvole
e gli arcobaleni più iridescenti,
ti troverò quando verrò a cercarti
e con te troverò anche lei.
Lì è dove esisti,
lì è dove batte il tuo piccolo cuore
lì è dove siete e sarete per sempre,
al di là del tempo,
al di là dell’amore.