Stiletto amaro

Mi aggiro sorridente
tra occhi che aspettano un cenno
stringo  mani di plauso,
è la sera di una magnifica festa

La sento improvvisa e testarda,
ne avverto la fitta profonda,
è una spina nel sangue.
Non distolgo lo sguardo
da chi mi vuole vicino,
li abbraccio pronto a scherzare.

Celo ad arte il dolore,
i segni che lascia
sono solchi letali.
Vorrei cancellare l'offesa brutale,
ma si presenta ostinata
nei momenti più belli.
Ora vago da solo 
tra gente che sogna il domani
e se provo a volare
mi accascio afflitto e smarrito.
E’ spietata la punta al veleno,
a che serve volerla spezzare!