Strega
Ti nascondi nel bosco addormentato,
in mezzo alla natura oscura,
fra ombre minacciose,
che non t'incutono paura...
Tu, figlia della notte,
che, sotto l'ala sua, tenebrosa, ti ha ghermita;
con fredda e adunca mano,
e, come amorevole madre, ti ha carpita
da luce soffusa
e da sguardo innocente,
che scoprire vuole il tuo segreto,
per poi divenire irriverente...
e condannarti a morte sicura,
sul rogo, a bruciare, tra lingue infuocate
e gridare "alla strega"
con voci ed urla sguaiate...
Ma la silente notte, d'accordo con la luna.
nell'oscuro grembo, ti trasporta,
oltrepassando il bosco, fino alla radura,
di cui gli alberi, assopiti,
al tuo passar, si svegliano e bisbigliano,
scrutandoti, con occhi intimoriti...
E lì, sotto i raggi dell'astro lunare,
pieno e splendente, altresì così distante,
dal suo influsso ti lasci investire e penetrare
per cui il tuo corpo inizia a mutare,
gli arti, in zampe, con acuminati artigli, trasformare
ed il tuo bel viso, un muso diventare,
di selvaggio lupo, di cui il potente ululato,
rivolto all'indifferente luna,
tonante, tra cielo e terra,
di straziante dolor, risuona.