Su una croce di cartapesta
Popolo il binario "solo andata" di una ferrovia cartone
di pensieri, parole, opere, omissioni
inchiodato su una croce di cartapesta
mia bugia
la testa è gonfia e pesante sotto il berretto/fardello di spine e lamiera
me la donò il mare, un giorno, tra miraggi sapor sale e sete di vagabondi
Dalla croce di cartapesta scruto l'orizzonte paglia e fieno
e ammiro il fiume tradire l'asfalto come un pugnale la consistenza delle carni
come una donna assassinare un uomo che pure le diede un figlio
e vedo il fiume accogliere i propri affluenti binari "solo andata"
in una assurda allitterazione di vita e morte, una giostra di mattoni soporiferi
perché ‐ rifletti bene ‐ ogni città porta in grembo un fiume
e la sua grazia non si nega certo ai cari apostoli affluenti
sempre fedeli nei secoli dei secoli, lo hanno servito
protetto dalla fuga delle acque
lo hanno tratto in salvo quando c'è stato da affogare
assieme alla terra e ai suoi pastori
accogliere i propri affluenti binari "solo andata"
e mai lesinare un sorriso, una carezza, un gesto di cuore opera di bene
questa è la misericordia cristiana per cui sempre ho pregato!
tanto che solo il miraggio di una eternità appacchettata col fiocco
può alleviare la sofferenza di aver troppe volte giunto le mani in un gesto frivolo,
avaro significato!
Ancora, dalla croce di cartapesta scruto uno sbadiglio all'orizzonte
il cielo varia luminosità attraverso tutte le tonalità del rosso
/inebriante suggestione di un buon vino
mi chiedo se anche questa sia una bugia del creato
o una creatura bugiarda che sa donare meraviglia
spero non sia stata la mia anima o peggio il corpo d'alabastro che ne ha custodia
prego tanta grazia essere realtà di cui disporre, magari godere
la catarsi di un hipster su un prato di basalto e funghi
una calata nel sacro Gange ferro e pietra del perso binario "solo andata"
asciugo le ultime lacrime ma tornerò a pianger presto
ormai è buio, non c'è più tempo per sforzarsi a capire
salto giù, raccolgo i miei stracci, devo far presto
prego ancora
lascio che la croce abbia gioco di me