sulla linea di confine
perché ci mettiamo in cammino?.............
affacciato all'oblò della mia cabina incagliata sulla terraferma
provo a scrivere imperfette rime che assomiglino alla vita eterna
cerco un dialetto fatto di quella pasta salata, dolce e fiorita con il lievito madre della nostra vita,
versi che fuoriescano da quell'impasto lasciato lì a riposare ed a lievitare piano sotto un panno pulito di speranza e di pazienza
ci provo ed insisto mi ostino e poi
mi arrendo
non ho la giusta chiave e non conosco la musica
ho soltanto quel sentito dire dentro che non si mescola con il canto
come acqua che scivola su olio
come inchiostro fresco che macchia questo mio unico foglio
chiederò al mio amore di prestarmi un accordo
e canteremo insieme,
improvviseremo
fino alla fine del mondo!
poichè sulla precaria tastiera della vita,
in fondo ed in cima, dopo e anche prima,
nulla sappiamo se non che per qualsiasi cosa
quando è il momento
è il momento!
così come viene
senza parte assegnata o spartito musicale
lungo la sottile linea di confine
tra inizio e la fine
tra un'inconsapevole sguardo regalato all'orizzonte
e le giuste parole
che mai sapremo
durante il nostro fragile e precario andate
sotto questo grigio cielo
perso nelle periferie dell'universo