Abito il mondo con la pelle,
il mio abito.
Incrocio le braccia,
e con dieci vomeri, solco la vecchia pelle,
per far germogliare
la terra nascosta sotto,
e fare giorno di primavera tiepida
che con fiato aspro e umido, dalle labbra a punta,
m'ispiri
14 aprile 2015
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Lo scrittore è sempre immancabilmente inopportuno,
ma assolutamente necessario a se stesso.