Svolazzi di ceneri
Notti di rossi sonni,
abissi ostili senza sogni
profusi di veleni,
pur senza angosce
o imbarazzanti tormenti,
vivo,
nell'equilibrio intrufolato
fra i desideri di vita
e il rispetto ossequioso per l'aldilà,
ventre sterile
abbracciato d'incubi;
e sono mie solite passeggiate
a vagare tra nudi intenti,
lungo strade tortuose
che s'inerpicano
fino alle alte vette
dei pensieri osceni,
al suono cadenzato
del passo dell'oblìo.
Musica di nostalgie
miste a tormenti,
grugniti e grufolii
a affliggere la mia età
ormai farfugliante,
che oggi non ha più confini.
.
Moces 69N @ t.d.r