TRe Cento settantacinque

Adesso che ho ripreso il mio flusso, che la tua rete si sfiamma del mio peso, avrai occasione di battute leggere, di lauti bottini senza controindicazioni, il bugiardino in bella vista sulla fronte della preda più vogliosa che incauta. Assicurati pero' che la cacciagione sorpresa abbia zampe più larghe e rodate di queste ventose senza aggancio con cui cado sprovveduta da qualsiasi altezza, abboccando ovunque ci siano un becco di cura, un'esca di bene. E tu la tua l'agitavi con rara, usata maestria . E perfino adesso che mi dimeno appena, segnata dall'apnea del tuo abbraccio, perfino adesso non senti addosso la macchia dell'aver avuto fame della bianca, ingenua neonata. La poltiglia ignara dei tarli del mare , bisognosa di accelerare le branchie e a cui anche l'uncino di un amo dal fondo pare la punta di una stella in caduta.