Tender is the night
Scapigliati assurdi incontrastati Riflettono Sul mondo Incastonati Impressioni Di espressioni Dilaniate Finalmente Squarto E cerco Di guardare Oltre Nel mio caro Vecchio Salutare Ripensare Il mio Poetare Si ricorda A volte E spesso Cede Ma posso Certo Dominare? Alienante Stato Di Coscienza Che teme Appartenenza Al mondo Statico Perverso In un progresso respingente la modernità Nel ciclo Indissoluto Di Giocare A perdere Col mondo Ma questa Insulsa Voglia Di ingiovanire Il corpo Che mi prende Non puoi Non dire Stile Sarebbe? Ora? Di? Rispolverare? Pulizia? Stagionale? Da quando? Non si fa? Che perso Abbiamo Vinto Niente Solo Un po’ Di gente Si è saputa Dignitosamente Guadagnare l’inferno E allora? Sarebbe Meglio Andare a fare In culo A questo punto Non voglio Più... ‐che cosa?‐ Di perdermi M’importa La ragione E il senno Ricercare Senza lume Sulla luna Ma come Fare Oggi È il sole Quell’unico Valore oro‐borghese anarchica è la notte Non tenera Se è vero Che allora Avrò da Dire Un sogno Intero Vero Spero Un giorno Di educare Un bimbo (filgio)‐(forse)‐? Nuovo Per davvero E non Sollievo Progressista A scuola di/da questa Civiltà