Se poi sentissi tendere
tutta l’aria sospesa
‐ne tocco il fruscio e sotto l’ala
ricamo finestre e arcani m’abbracciano‐
se ora quieta mi plasmo
agli estremi del tempo
da incantesimo in parole radici
tu argine e solco in acque d’attesa
discendi lo sguardo in questa lucida oscurità
alfabeto al pensiero, fiorisci densità
al pioggiare di ogni terra che ci appartiene
valicata legata saldata,
di pietra erosa da un bacio.
12 marzo 2017
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