Tenore d'amore di un'ossidiana
Privilegio con ardore i luoghi imponenti
nei cui siti, invalicabili, il sovrano silenzio
non dà alimento, ma ne affama i turbamenti
e i pensieri trovano spazio.
Tra colonne solenni mai arse
di marmorei riflessi lucenti
vacillano le mie carni sparse
facendo scempio di amori spenti.
Mal sostengo le remissive voglie,
le cause immutate, presto morte!
Col cuor che smorza le dure doglie
vorrei cancellarti per esser forte.
Tenore d'amore di un'ossidiana
nel dir che per te logoro il cuore,
distruggo la mia vita, cupa, malsana
saggio del tuo evasivo candore.
Agogno riparo tra le magre frasche
tra le quali niente è più soddisfacente
delle pulite acque chete e fresche,
con sfogo spillato a quella sete pungente.
Tuttavia qui è quasi l'Africa assolata.
Nell'umida tempra del caldo, all'ombra,
è dispersa la mia noia nel fiume d'ambra
e l'emozione, ch'era vivace, muore sfiancata.