Terra madre
"Che ardore!
quel raggio di sole
confuso tra i sassi,
seme di luce
sparso dal vento
sulle rocce che vivono
e s’incontrano sul mare,
come nuvole
sui voli di gabbiani.
Il profumo della lavanda
regna nei tuoi risvegli.
Terra che m’ appartieni
immersa nel midollo,
avvinghiata ai palpiti
del mio cuore,
profumo di rosso corbezzolo
che m' impregna la pelle.
Voglio vestirmi delle tue bacche
per non dimenticarti.
Terra di povertà e di tormento,
avverto nell’aria un brusio come quello
dei passeri a primavera,
sui rami freschi di rugiada,
sono le speranze dei tuoi figli
che spargono petali su
ogni millimetro di mare.
Sei cambiata nel tempo
ma pur riconoscibile
dal lucicar dell’agave argentata
che corre verso il mare,
segnando il sentiero
dei verdi mirti nuragici.
Terra madre tanto amata,
ti adoro!
e venerarti è poco..
perchè sei tu
che ci hai fatto
un popolo fiero."