Terre d'oltremare
Squarci nell'orizzonte:
loro
di netto
dritte guardano verso orizzonti ‐ lontani ‐
consumandoli poco per volta...
aperte alla vita sono
dormienti
alla notte; il giorno
scarne figure di navi le solcano
e strane creature verdi: le abitano.
Losche ombre le osservano
(di lontano)
ma docili sguardi ‐ da vicino ‐ fan da guardia
ai porti e porticciuoli: di terre d'oltremare...
Oltremare, sì, colà dove l'onde sempre son
discretamente dolci,
ed eterne ancestrali correnti
sono
ancora
a levigarle di più loro
piatte, tiepide: come linee
quasi dritte che infinite si spandono,
guardando al cielo
e scandendo i ritmi del tempo.
Oltremare, sì, colà dove le stelle soltanto
di giorno brillano: riscaldandosi
braccia nelle braccia col sole;
ed il vento poi, portandole di lontano,
parole gentili sussurra: lievi
e flebili parole, sottili
come granelli di sabbia dorata.
(Le) terre d'oltremare: appartengono
[loro] veramente a pochi; soltanto a chi le vede
(nonostante)
a chi le ascolta, a chi le sa...
sognare.
Taranto, 12 aprile 2016.