Ti Jean
Quanto è stata lunga Ti Jean,la strada che da Lowell ti ha portato dove non ci sono più strade, e quanto sarà lunga Ti Jean, la strada sulla quale io dovrò correre per provare a raggiungerti. Correre, sì correre, come il ritmo sincopato di una partitura jazz che striscia tra i tasti di un sassofono nero in un locale stretto e fumoso giù a New Orleans, come le parole spontanee su un rotolo da telescrivente, senza punti e pause, libere, senza freni, nude e senza coscienza. Parole, bruciate troppo in fretta, benzina nel carburatore dell’automobile che sfrecciava per le highways d’America da Est a Ovest a Est, irrequieta, battuta affamata di vita e beata. Il suo rumore è arrivato dovunque, ha corso per tutte le strade del mondo e non si è finora ridotto, né può, continua… è possibile ascoltarne il rombo limpido e chiaro come le notti passate a dormire sui prati e nei boschi, nel sacco a pelo fatto di stelle e una bottiglia di bourbon.