Titillando
Sfioro il tuo respiro con labbra inquiete,
tra il velluto del buio e il fremito della veglia,
come la brezza che indaga le vele
prima d’infuriarsi nel mare in attesa.
Solletico il tuo polso con dita d’argento,
traccio sulla tua pelle alfabeti segreti,
calligrafia febbrile di desideri
che si disfano e si ricompongono al buio.
Ecco, il mio sussurro si insinua e ti piega,
un'onda leggera che lambisce la riva,
ti lascia sospesa tra il sonno e l’incendio,
tra il piacere promesso e quello che esplode.
Il tuo respiro è un’arpa sfiorata dal vento,
e io il suonatore bendato dal buio,
che pizzica corde di attesa e vertigine,
mentre il mondo si annulla nei battiti tuoi.