Tonino guida piano
onino
aveva il padre camorrista,
aveva tanti amici
in disco era sempre in lista.
Aveva il macchinone
alle 12:00 si svegliava la mattina
una sua grande amica
era la cocaina.
Erano anni da leone,
con il codino alla Fiorello,
era un tipo
non era bello.
Un giorno all’alba
i carabinieri a casa,
Tonino si dovette svegliar prima
e scoprì l’amaro della mattina.
Da quel giorno
la sua vita gli fece schifo,
non era più nessuno
e voleva scomparire.
Andò via dal suo paese
neanche lui poi comprese
perché la magia della sua vita
d’un tratto era finita.
Voleva essere un uomo buono
anche se c’era un prezzo da pagare,
voleva sentirsi sereno
e mai più così banale.
Si trasferì in un piccolo borgo,
in un posto di frontiera,
ora Tonino fa il mozzo
sulle navi da crociera.
Quando non è a bordo,
la sera lo trovi al bar,
in mano mezza birra
e tanta voglia di chiacchierar.
Tonino ti saluta sempre
anche da lontano,
va in giro in bicicletta;
Tonino guida piano.
Non è più un ragazzo,
vive ancora solo.
La solitudine lo insegue
e lui si è arreso
in questa sfida.
Tonino non è più un ragazzo,
ha il capello brizzolato;
è un tipo, non è bello,
ma porta ancora
il codino alla Fiorello.