Torneranno le ore della quiete

Torneranno le ore della quiete
racchiuse negli scrigni delle fate
venute per vedere da vicino
capriole fatte da un bambino.

‐ Allora, è vero! In noi tu credi!
‐ Perché mai non dovrei?
‐ Ma siamo sogni, soltanto sogni!‐
‐ Vedo il cappello e la bacchetta tocco!

Avevano il sorriso delle madri,
la leggiadria di limpide fanciulle,
i colori della festa quand'è festa
e del c’era una volta, la bellezza.

Voleranno le aquile di nuovo
sulle vette ormai dimenticate
e con loro gli esultanti gabbiani
sul mare della non solitudine.

Canterà il coro dei nostri angeli
or tramutati in icone incorniciate
e invece da lì vorrebbero uscire
per dimostrare quanto sono veri.

È tempo coniugato al futuro,
il tempo di speranze non evase,
frantumate nell'oggi che corrode
un accenno delle dolci nostalgie.

C’era una volta, diremo anche noi
e non per raccontarci altre fiabe
ma per datare quel culmine dei grigi
nei quali rischiammo di annegare.



*
Anno di stesura 2012