Tra disordine e pettini stretti

Annuisco silente al sentire in me
il disordine del mio pensare
e una vulnerabilità facile
per come i pidocchi del vivere
riescono a penetrare i miei pensieri
e dimorare felici nei miei stati d'animo.
E a nulla vale l'affilarmi le unghie e grattarmi,
accettandone il destino perverso,
o farmi crescere i capelli
quale fonte di vitalità,
né hanno valore
i pettini stretti a forma di cuore
cercati tra i misteri dolenti
dentro cui mi fermo ad applaudirli.
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Cesare Moceo da Cefalù al mondo 71n poet‐ambassador t.d.r.