Tra i miei lasciti interiori

Nella modesta nobiltà
del mio saper esser timido,
m'immergo scarpe e vestiti
nelle acque limpide della mia arte
assetata di sentimenti e d'affetti,
luci di trafitte tenebre
trasportate nella loro innocenza
su ali di farfalle
a illuminare i petali dei giorni,
are grezze sopra le quali
unico nella sua umiltà,
ristagna beato il mio vivere.
Là, così si realizza felice
quella parte di me
abbandonata a se stessa,
che non obbedisce mai a nulla.
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Moces 69N @ t.d.r