Poesia
Tra sacro e profano
Ho masturbato il vento
in un giorno acre di preghiera
in cui le foglie sgranavano i rosai
e le intenzioni adescavano l'attesa
sui gradini
riverberi di veli spezzati
attendevano promesse mai sbocciate
e labbra discinte in sacrestie disadorne.
Ho adulato il seno
di tramonti che son rimasti giorni
e di palpebre socchiuse
ho ammaliato occhi
di Tecla
son divenuto allievo e mentore
ed ho donato a Dio
il cantico della mia lussuria.