Poesia
Tre Cento Cinquantadue
Due cani: siamo così. Le nostre gorgiere impiccate dai nomi, i collari gli astiosi sensali. Mai bastardi, solo razze incurabili. Ci abbaiamo dai nostri supplizi, un po' di pietà anche dalla punizione e si scarcerano le cose non dette, i non dispiaceri. Così ci raggiungiamo e scuoriamo: io tocco il tuo odore, più bello del mio, tremo, la correzione del ritorno scuoia la gioia della distensione, l'elasticità la nostra matrigna . Indietreggiamo fino al punto di "osammo", ci siamo annusati, ognuno riprenda il suo pasto , a fare la guardia. Due infelicita' per padroni.