Tre Cento diciannove
Ogni cosa è già scritta. Sono scritti il fallimento, l'inganno,
la sterilità o le culle, l'infortunio, la vacanza, la degenza, l'intoppo
ed il tradimento, la festa, il cordoglio, il perdono ed il lutto.
Già scritte sono pure le dosi di lacrime
e gli sporadici rasserenamenti di labbra, l'inghippo
ed il divincolarsi, la quantità di pazienza,
l'irrompere dell'imprevisto. Anche io ho questa
sciagura di scrivere e di voler scrivere di più
ogni volta che smetto. Allora, mentre china sotto
la volta delle parole, faccio il mio dovere, Qualcuno
mi scrive sulla schiena. Facciamo lo stesso mestiere,
ma io decido solo come sporcare
una pagina, a Lui tocca se lasciarmi abboccare
subito o se darmi più lenza.