Tre Cento diciassette
La cosache mi riesce meglio si
chiama paura. Paura del medico,
dell'acciacco, del dolo, del malore,
del fuoco, del pizzico, dell'abbandono,
del furbo, dell'inganno,del malvagio,
del buio. M aho soprattutto paura
di tutte le ali, siano esse maculate
o notturne, gentili o rapaci., che vibrino
o scappino, che planino o riposino.
Forse, però,mi fa più paura la loro sfacciata libertà,
una vela sganciata dall'albero.Ecco si,
mi terrorizza tutto ciò che sta senza
catene, senza comando, che sceglie
quando levarsi, appoggiarsi, ronzare
o frinire, sfrecciare, colpire e solleticare.
Forse perchè, inconsciamente, gli invidio
quel talento con cui possono cambiarsi
la vita così, sfregando due mani senza
la schiavità del polso ed incendiando
l'aria di un applauso leggero.