Tre Cento ottantatré

Dietro le tende, lingue sui vetri, la pioggia scivola, densa acquolina. Dal palato alla stanza  si
muove la voglia di un bimbo, dei giochi imparati, delle parole che non sa impilare sul mattone dentato di un cantiere gommoso. Quasi dentro ogni casa sta una bocca più piccola che prova e sminuzza la malta già raffreddata. Nel piatto l'impasto, l'amalgama aspetta paziente le ossa che supereranno l'amorevole ponteggio.