Poesia
Tre Cento Quarantaquattro
Vi auguro di essere voluti subito, ancora e sempre . Di essere voluti Sin dalla prima semina , che se la semenza ha già memoria e cuore per voi, il raccolto non potrà che frinire come e più della secca cicala sotto l'ala rossa di agosto. Di essere voluti mentre trottate senza zoccoli nel ventre che vi maneggia e ancor prima , che il vostro morso non sia accomodato da un governo dubbioso e le redini fatte incerte da una mano tremante. Vi auguro questa che e' la falla che mi allaga, la spina che mi rallenta, l'orfanezza che mi alleva.