Tre Cento sedici

Avrei voluto mi incontrassi prima, quando
ero coraggiosa e non adesso che sono un
passero con le zampe invischiate nel suo
supplizio e le ali già impallinate. Non adesso
che somiglio ad una formica sporca dell'odore
avverso alla sua tana, sconosciuta al formicaio,
straniera in casa. Non adesso che sono un'ape
senza alveare, che non produce non sugge e di
cui anche il pungiglione, ultima cartuccia, è
aggrottato e stanco, ridicolo
come un pugno monco.