Tre Cento sessantadue

L'infeltrimento sta in agguato da tempo, ha eleganza e discrezione di gatto, sta appostato l'avvoltoio dei tessuti piu o meno in direzione del cuore, cappotto smanicato e leggero. Il cambio di stagione ha impiegato un solo, volenteroso istante , talentoso nel sabotare ciò che sembrava in salute. Tolto il coperchio delle belle giornate, ora brulicano fori piuttosto caparbi , la fame di una tarma che produce in silenzio impronte, indizi  e ricordi. Dalle vene parte un ossobuco di località che il sangue già riconosce,come lambisse familiari sporgenze, una sponda che sa di casa, mai di sposa. Cerco senza sosta una manciata di rimedi : che sia la dimenticanza la naftalina perfetta? Il magico unguento in zolle amare con cui curarmi le rovine diffuse.