Tre Cento tredici

Per chiunque la felicità è prematura alla scadenza,
subito avariata, quasi sempre a tempo breve e
determinato.E ' bucata, consumata, essiccata,
decomposta. Ha durata di farfalla, di sbadiglio.
E' allettata, squartata, spacciata. Certo è noto
il suo decorso, la posologia per raffreddarne
il morbo infervorato, le dosi e la somministrazione,
facendo leva su un'infermiera accorta. Ma è pur
vero che non capisco il senso del coricarsi a
vita con una condannata a morte nella speranza
si allevi il suo malanno,che sia toccata da chissà
quale miracolo. Perchè sfiorarla di tanto in tanto
e di sfuggita, illudendosi che sarà a lungo così
calda? Meglio faremmo a ricordarne il quadro
clinico e la prognosi, a trattarla bene ma senza
affezione che prima o poi ci darà le spalle
addormentandosi, come annunciato.