Poesia
Tre Cento ventuno
Sono in ritardo. Alla schiusa del bozzolo, al pigolio imberbe, al primo vagito delle pupille, allo scroscio del nome sulla testa dell'innocente, al sillabare, al fiorire di molli canini. Sono in ritardo al grembiule, al gessetto nascosto nella tasca, al fiocco a guardia del collo, alla merenda bendata la sera prima.Io che ho sempre avuto l'inutile smania che mai di me si dicesse: " Dov'è?", io sono in ritardo.E tutto questo battere di ciglia e di mani, di cuore e di gambe talvolta mi opprime. Meglio sarebbe stato smettere prima con la mia fretta di arrivare più tardi.