Troppo decantata luna
Pensavo fossi una regina rara,
una di quelle elette dall’amore,
che girano di notte sopra i cuori
per farli innamorare uno alla volta.
Invece, cara decantata luna,
tu sei capace di frustrar le attese
‘sì che in odore d’una fresca amata
a me non dai il segno della svolta.
Eppure vibra dentro me l’idea
di dare lungo sfogo all’impazienza,
di correr per il cielo e per la terra
con la più rossa rosa rossa in mano.
Coraggio dai agli accaniti amanti,
racconti a loro i miti degli eroi,
le metamorfosi regali a iosa
e palla o falce, allora sì, diventi.
E invece, troppo decantata luna,
sempr’io ti vedo pallida e stanca,
una comare pronta al voltafaccia
che ad arte sceglie a chi offrir la ciancia.
Se tu mi dessi finalmente ascolto,
di un nuovo oceano ti parlerei
su cui la nave “Mille e una volta”
ricalca scie per lei che non le vede.
Dovrò cavarmela da solo, insomma,
magari chiedere assistenza al mare
ma non è il mago della situazione.
È come me, vestito d’acqua e sale...