Tu che ne sai
Tu che ne sai
delle mie pietre azzurre
sul davanzale
e di tutti i parlanti sassi
raccolti sulla rena
Tu che ne sai
dei canti aguzzi
che il mar m’impose
e delle carezze
di sua sabbia nelle vene
Tu che ne sai
dei miei tormenti
e dell’onde che l’han lambiti
Tu che ne sai
dei miei giorni lunghi
abbarbicati ad anni
Che ne sai
del mio morir e nascere
in guscio vuoto di conchiglia
‐ d’onda amara abbandonato ‐
su grezza rena in attesa
ch’io mi raccogliessi
Tu che ne sai
dei marosi
e delle brame d’onda
che m’han plasmata e fatta donna
Tu che ne sai
amor che vieni
amor ch’ora vai.