Poesia
Tu l'impalpabile del suono
Così fermo il vento si è zittito
per la tua voce
migrata come un viaggio di entroterre
tra invisibili montagne
e sculture morbide
del rosa ‐quale aurora nuova mi racconti?
Assentire di chiome
movimenti sussultori
tu mi rotoli dentro
sull’orizzonte del diaframma
Voce,
sfioro il suono
tiro le corde a me
corpo e aria
epidermide oltre la pelle
un caldo tremante
nella notte ingenua che non sa di addii
‐ma è lo stesso moto
che porta l’universo chissà dove?