Tu l'impalpabile del suono

Così fermo il vento si è zittito
per la tua voce
migrata come un viaggio di entroterre 
tra invisibili montagne 
e sculture morbide
del rosa ‐quale aurora nuova mi racconti?

Assentire di chiome 
movimenti sussultori
tu mi rotoli dentro
sull’orizzonte del diaframma 

Voce,
sfioro il suono 
tiro le corde a me
corpo e aria
epidermide oltre la pelle
un caldo tremante
nella notte ingenua che non sa di addii
‐ma è lo stesso moto
che porta l’universo chissà dove?